Radici

Costruzione di story telling genealogiche della Costa di Amalfi



Le motivazioni di una piattaforma archivistica digitale

Le comunità degli italiani all’estero hanno superato quantitativamente la popolazione residente in Italia. La comunità più numerosa è quella italo-americana, una parte consistente di questa è originaria della Costa di Amalfi.

Queste comunità sono molto radicate nella società americana: esprimono una classe politica di punta e presentano forti élite professionali e imprenditoriali. Sono però comunità che hanno conservato un deciso legame identitario con l’Italia ed in Italia animano periodici flussi turistici diretti verso i centri di provenienza.

Queste comunità esprimono soprattutto una domanda identitaria rivolta verso le loro radici. Vorrebbero instaurare legami più stabili con i territori di origine soprattutto in merito alla loro identità ed in primo luogo attraverso una ricostruzione dei legami e dei percorsi genealogici. Tuttavia, queste aspirazioni di ritorno al passato spesso sono inevase.

Il loro interesse è un percorso nel passato, antropologico, dei miti e dei simboli territoriali. Sono alla ricerca di alcuni elementi identitari che connotino ancora oggi la loro italianità in paesi stranieri. La loro è una domanda rivolta verso la cultura immateriale che fotografa gli italo-americani all’atto della loro emigrazione. La ricerca delle proprie radici prima della “partenza da Itaca pietrosa”.

La domanda identitaria è rivolta soprattutto verso tre settori: il primo si inserisce in una sfera di turismo culturale. Gli italo-americani rivolgono la loro attenzione verso la ricerca di elementi identitari quali la ricostruzione delle genealogie delle proprie famiglie. Su questo aspetto vi è un dato oggettivo. L’Istituto Centrale degli Archivi del MIBAC gestisce una piattaforma, Gli antenati, dove sono messe in rete milioni di immagini di natura demografica (soprattutto gli stati civili) di intere regioni italiane. L’accesso annuale a questa piattaforma è stimato (dato del 2019) a circa 120 milioni di utenti. La domanda interessa la comunità degli italiani in tutto il mondo. È proprio questa fascia di popolazione che richiede notizie sulle comunità d’origine.

La seconda domanda delle comunità degli italo-americani concerne la dieta mediterranea; la terza è rivolta verso la storia e le vicende dei luoghi, le tradizioni orali, le feste, le credenze, i circuiti di santità.

In tutti e tre i casi è una domanda fondata essenzialmente su circuiti virtuali che chiede a strutture pubbliche (soprattutto Archivi di Stato, Fondazioni, Associazioni) una offerta, anche dietro pagamento di compenso, ma che ancora oggi è disattesa.

Il COSME (Centro-Osservatorio sul Mezzogiorno d’Europa), Istituto di Ricerca dell’Università della Campania, è in convenzione con diverse Università italiane ed europee e con diversi istituti del MIBACT; promuove da diversi anni percorsi di ricerca che tendono a valorizzare la domanda delle comunità italo-americane, con una programmazione basata sulla costruzione di strumenti comunicativi ed altri prototipi. È dotato di una propria sala server, di una sofisticata piattaforma digitale, che ha visto la messa in rete di grandi archivi italiani. La piattaforma del COSME, che può ospitare allo stato attuale 10 milioni di immagini, è già predisposta per la realizzazione di diversi percorsi virtuali come la piattaforma archivistica delle fonti genealogiche della popolazione della Costa di Amalfi.

I responsabili del progetto sono: Giuseppe Cirillo, Carol LeWitt, Riccardo Gallo.

Metodologia ed articolazione del progetto

La ricostruzione scientifica di genealogie è un processo estremamente complesso. In Italia operano diverse associazioni che ricostruiscono genealogie dietro ricompensa, senza però effettuare nessun riscontro filologico fra cognomi o contesti abitativi delle famiglie; spesso si finisce per riscontrare un antenato nobile per le famiglie che hanno commissionato la ricerca. Si ricorre troppo all’omonimia dei cognomi.

Per una corretta ricostruzione genealogica, della popolazione dei centri della Costa di Amalfi, vi è bisogno – invece – di alcune informazioni iniziali e di alcune precise fonti da consultare. Per le informazioni è indispensabile conoscere il centro di provenienza della famiglia e il periodo in cui alcuni membri di questa sono emigrati (in genere fra fine Ottocento ed inizi Novecento).

Le fonti fondamentali da acquisire sono le seguenti:

a)i catasti onciari di metà Settecento;

b)le fonti parrocchiali (stati delle anime ed i registri di nascita, morte e matrimoni);

c)gli atti notarili;

d)stato civile comunale.

I piccoli centri hanno la particolarità di presentare pochi cognomi e pochi nomi, per cui diventa complicato individuare specifiche famiglie. Quindi diventa importante l’utilizzazione metodologica delle fonti. In questa ricostruzione conviene andare a ritroso nel tempo. Come detto, sul sito dell’ICAR (DGA) del MIBACT, Gli antenati, sono stati messi in rete tutti gli stati civili dei comuni della Campania, fra cui quelli della Costa di Amalfi, a partire dal 1809. In questo modo, individuate le famiglie emigranti, si possono ricostruire le loro genealogie dagli inizi del Novecento andando indietro nel tempo fino al 1809.

La seconda fonte che offre un quadro temporale sincronico è quello dei catasti onciari che riporta le famiglie, in ordine alfabetico, a metà Settecento.

Con una terza fonte, i registri parrocchiali, si possono ricostruire le genealogie con una certa precisione andando a ritroso, fino agli anni Ottanta del Cinquecento, quando questi registri sono compilati dai parroci secondo le indicazioni del Concilio di Trento.

Una quarta fonte è costituita dagli Atti notarili dei centri della Costa di Amalfi che sono importanti per corredare di informazioni sulle attività produttive le genealogie delle famiglie indagate, ma anche per esplicitare le dinamiche matrimoniali, i legami commerciali ed economici.

Costruzione e funzionamento della piattaforma archivistica digitale della Costa di Amalfi

La piattaforma sarà impiantata entro il mese di ottobre 2021, il suo completamento andrà avanti per stato di avanzamento derivante da progetti.

In questo modo si potrà ottenere, entro il 2022, un primo strumento di ricerca genealogico.

La costruzione della piattaforma permetterà una ricerca diretta della comunità italo-americana sulla piattaforma con l’accesso diretto alle fonti, caricate in pdf.

Costruita una prima banca dati delle fonti genealogiche si chiederà agli esponenti italo-americani originari della Costa di Amalfi di partecipare al progetto attraverso la ricerca dei documenti che attestino le origini e l’appartenenza alla comunità italiana. I documenti prodotti andranno a costituire delle singole sezioni della piattaforma.

I compiti del COSME saranno prevalentemente scientifici e tecnologici. Si presterà particolare attenzione soprattutto alle comunità che sono state oggetto di forti flussi migratori verso gli USA. Si appronteranno dei prototipi interattivi della piattaforma archivistica.

La prima fase del progetto prevede la costruzione della piattaforma, la digitalizzazione e messa in rete di 15-16 catasti onciari della Costa di Amalfi, delle fonti parrocchiali e comunali di Praiano e Furore. Su questa banca dati pressoché completa della Costa di Amalfi è implementato un algoritmo, sviluppato dai tecnici del Cosme, che, utilizzando i cognomi dei capifamiglia, individua le ricorrenze in ogni comunità, con un rimando automatico alla pagina delle fonti dove sono inserite le famiglie.

Le prossime tappe del progetto

a) incremento dell’archivio della piattaforma archivistica con l’inserimento dei dati provenienti dagli atti notarili antichi della Costa di Amalfi;

b) costruzione di alcune story telling genealogiche digitali di famiglie della Costa di Amalfi;

c) costruzione di musei virtuali sulla cultura immateriale della Costa di Amalfi.


The motivations of a digital archival platform

Communities of Italians abroad have quantitatively exceeded the resident population in Italy. The largest community is the Italian-American one, a substantial part of which comes from the Amalfi Coast. These communities are deeply rooted in the American social fabric, and their members form a leading political class as well as mighty professional and business elites. They maintain a strong identity bond with Italy, by means of periodic travels to their places of origin. Above all, these communities wish to express their search for their own roots. Although such throwback aspirations may sometimes remain unfulfilled, in their quest for identity, Italian Americans wish to establish more and more stable ties with their land of origin, especially through a reconstruction of their genealogy.

Their are both interested in an anthropological journey into a past comprising myths and territorial symbols, and look for some identity elements that still today connote their italianness in foreign countries. Italian Americans quest for both the Italian immaterial culture as it was at the time of their migration, and for their  roots, as these latter were before their “departure from rocky native Ithaca”.

Their quest implies three fields. Firstly, a specific sector of cultural tourism. Italian Americans search for identity elements such as the reconstruction of their own genealogy. In fact, the Central Institute of Archives of MiC manages a platform named Gli Antenati (The Ancestors) where millions of demographic files, and especially civil state documents, of entire Italian regions are now available online. Seemingly, around 120 million users from all over the world have had annual access to this platform by 2019. It is precisely this segment of the world population that requires information on the different communities of origin.

Secondly, the Italian Americans are interested in the Mediterranean diet; and, thirdly, they are also concerned with the history and events related to  their original places, i.e. oral traditions, feasts, beliefs, “holy/religious” circuits.

In all three cases, they essentially look for virtual circuits to be provided for by public institutions (especially State Archives, Foundations, Associations) even against payment. However, this request still remains disregarded.

COSME (Center-Observatory on Southern Europe) is a Research Institute of the Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli  in the town of Caserta. It is in agreement with a number of Italian and European universities, and MiC institutes; it has been promoting for several years research paths that wish to enhance the demand of the Italian-American communities, with programming based on the construction of communication tools and other prototypes. It is equipped with its own server room, with a sophisticated digital platform that has been networking large Italian archives. The COSME platform, which can currently host 10 million images, is already prepared for the creation of various virtual itineraries such as the archival platform of the genealogical sources regarding the Amalfi Coast population. The project managers are: Giuseppe Cirillo, Carol Lewitt, and Riccardo Gallo

Methodology and organization of the project

The scientific reconstruction of genealogies is an extremely complex process. In Italy there are various associations that reconstruct genealogies for reward, without making any philological comparison between surnames or living contexts of the families; often we end up finding a noble ancestor for the families who commissioned the research. There is too much recourse to the homonymy of surnames.

For a correct genealogical reconstruction of the population of the small towns on the Amalfi Coast, we need some initial information and some specific sources to consult. For information, it is essential to know the family’s center of origin and the period in which some of its members emigrated (usually between the end of the nineteenth century and the beginning of the twentieth century).

The fundamental sources to be acquired are the following:

a) the mid-eighteenth-century ounce registers;

b) parish sources (states of souls and registers of birth, death and marriages);

c) notarial deeds;

d) municipal marital status.

These small towns have the particularity of having few surnames and few names, so it becomes difficult to identify specific families.

Therefore, the methodological use of sources becomes important.

In this reconstruction it is worth going back in time. The ICAR (DGA) website of MiC, Gli Antenati, all the civil states of the municipalities of Campania, including those of the Amalfi Coast, have been put online since 1809. In this way, emigrant families can be identified reconstruct their genealogies from the early twentieth century going back in time to 1809.

The second source that offers a synchronic temporal framework is that of the ounce cadastral registers which show the families, in alphabetical order, in the mid-eighteenth century.

With a third source, the parish registers, the genealogies can be reconstructed with some precision going back in time, up to the 1880s, when these are compiled by the parish priests who follow the indications of the Council of Trent.

Notarial deeds of the Amalfi Coast villages can provide useful information on the productive activities and the genealogies of the families investigated.

Construction and operation of the digital archival platform of the Amalfi Coast

The platform will be implanted by October 2021, its completion will go ahead due to the progress resulting from projects.

In this way, emigrant families can be identified and their genealogies reconstructed from the early twentieth century going back in time to 1809.

The construction of the platform will allow direct research of the Italian-American community on the platform with direct access to the sources, uploaded in pdf.

Having built a first database of genealogical sources, Italian-American exponents from the Amalfi Coast will be asked to participate in the project by searching for documents attesting to their origins and belonging to the Italian community. The documents produced will constitute individual sections of the platform.

COSME’s tasks will be mainly scientific and technological. Particular attention will be paid especially to communities that have been subject to strong migratory flows to the USA. Interactive prototypes of the archival platform will be prepared.

The task of the sponsors will be to support the project by informing and involving families or associations of Italian-Americans from the Coast.

The first phase of the project involves the construction of the platform, the digitization and networking of 15-16 ounce (or all) land registers of the Amalfi Coast, of the parish and municipal sources of Praiano and Furore (as per the attached estimate).

The subsequent phases will include the scanning and networking of the other parishes of the Amalfi Coast.

A time schedule of the costs and competences of the first phase of the project is provided.


Materiale PDF

Catasti onciari

I catasti onciari sono alla base della riforma fisiocratica voluta da Carlo di Borbone. Redatti dal tribunale regio della Camera della Sommaria, erano alla base della riforma della tassazione che passava da forme dirette di prelievo su generi di consumo – che gravavano sui ceti meno abbienti – a forme di tassazione dei beni immobili. I catasti della Costiera Amalfitana, redatti dal 1740 fino alla metà degli anni Cinquanta, fotografano la distribuzione e composizione interna delle famiglie (organizzate per fuochi fiscali), i mestieri e le professioni, la distribuzione interna ai centri dei nuclei familiari (vie e quartieri di lignaggio), le proprietà, le forme di ricchezza immobiliare.

I primi onciari sono degli inizi degli anni Quaranta, sicuramente gli agenti della Camera della Sommaria vanno a monitorare la situazione di Amalfi (e casali), la città principale del ducato (1742), poi quella di Atrani e di Furore. Infine si concentrano, ad inizio anni Cinquanta, sugli altri centri della Costa.

ASN, Catasti onciari, Busta 4039, Bobina n. 45, Prajano, 1748
ASN, Catasti onciari, Busta 3591, Bobina 05, f. 3599, Agerola, 1752
ASN, Catasti onciari, Busta 3546, Bobina 02, f. 3554, Amalfi, 1742
ASN, Catasti onciari, Busta 3546, Bobina 02, f. 3556, Atrani,
ASN, Catasti onciari, Busta 3681, Bobina 14, f. 3694, Furore, 1743
ASN, Catasti onciari, Busta 3747, Bobina 19, f. 3769, Majori, 1742-1753
ASN, Catasti onciari, Busta 3757, Bobina 20, f. 3776, Minori, 1754
ASN, Catasti onciari, Busta 3880, Bobina 28, f. 3886, Pogerola, 1754
ASN, Catasti onciari, Busta 3880, Bobina 28, f. 3890, Positano, 1755
ASN, Catasti onciari, Busta 3931, Bobina 32, f. 3940, Ravello, 1746-55
ASN, Catasti onciari, Busta 3966, Bobina 36, f. 3972, Scala, 1755
ASN, Catasti onciari, Busta 4037, Bobina 44, f. 4037, Tramonti
ASN, Catasti onciari, Busta 4037, Bobina 44, f. 4038, Tovere di Amalfi
ASN, Catasti onciari, Busta 4037, Bobina 44, f. 4039, Vettica minore, Rivele
ASN, Catasti onciari, Busta 4039, Bobina 45, Vettica minore, 1745
ASN, Catasti onciari, Busta 4039, Bobina 45, f. 4044, Vettica maggiore, 1752 
Fonte: Archivio di Stato di Napoli, Catasti onciari in possesso della Camera della Sommaria

Atti notarili

Atti notarili busta 121
Atti notarili busta 122
Atti notarili busta 123
Atti notarili busta 124
Atti notarili busta 125
Atti notarili busta 126
Atti notarili busta 127
Atti notarili busta 128
Atti notarili busta 129
Fonte: Archivio di Stato di Napoli, Catasti onciari in possesso della Camera della Sommaria

Foto Cartografiche


Ricostruzioni 3D

Busto di San Luca

Praiano – Ricostruzione 3d

Laboratori COSME

Portale Antenati del Servizio archivistico nazionale: https://www.antenati.san.beniculturali.it/

Database dell’isola di Ellis Island dove arrivarono 65 milioni di passeggeri dal 1820 al 1957: https://heritage.statueofliberty.org/passenger

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to Top