
Nelle manifestazioni pubbliche della società di antico regime la
qualità del posto e della seduta assegnati, il trattamento riservato ai
partecipanti erano indice delle differenze esistenti e del gradino da
essi occupato nella scala gerarchica in ambito politico,
istituzionale e sociale. L’ordine delle precedenze tra i partecipanti,
sulla base di tali differenze, veniva rigorosamente regolato dal
cerimoniale in ogni rituale politico ed ecclesiastico e l’innovazione
a quanto tradizionalmente praticato rappresentava una violazione
del diritto, inaccettabile da parte di chi la subiva. In un contesto
culturale fortemente visuale, come quello della società barocca, in
cui l’immagine rimandava al concetto e la rappresentazione del
rango avveniva attraverso la forma, la lesione del diritto di
precedenza corrispondeva a revocare in dubbio l’autenticità della
condizione sociale o l’autorità del ruolo politico e/o religioso del
soggetto leso, sfidando la sua capacità a difenderla. Attraverso il
confronto tra la letteratura ed i repertori del tempo sull’argomento
(italiani, spagnoli, francesi, inglesi), volti a fornire le coordinate di
riferimento a livello teorico-giuridico, e l’analisi delle carte
relative a decine di processi provenienti dagli archivi spagnoli,
si propone una riflessione sui conflitti di precedenza come una
delle modalità di manifestazione dello scontro politico a
livello diplomatico e tra poteri concorrenti – tanto
orizzontali che verticali – nella Monarchia Cattolica e nell’
Europa moderna. Il sistema delle precedenze è anche un filo
rosso per esaminare le relazioni diplomatiche tra gli stati
moderni in Età Moderna
a cura di Angelo Di Falco